Descrizione
il Tribunale di Roma, con l’ordinanza del 10 febbraio 2022, si è pronunciato in tema di “eredità digitale”.
Nel caso sotteso all’attenzione del Tribunale, la ricorrente chiedeva, in qualità di erede del coniuge defunto, la consegna delle credenziali di accesso dell’account del defunto al fine di recuperare i dati accesso sulla base dell’art 2 terdecies rubricato “diritti riguardanti le persone defunto” del D.lgs. 101 del 2008.
Ed invero, il marito defunto era proprietario di un Iphone protetto da un codice pin ignoto alla ricorrente. Altresì, la coniuge non conosceva le credenziali di accesso per l’account ICloud del De Cuius.
In tale assetto, la Società Apple si è resa disponibile a soddisfare le richieste della vedova ma ha asseritamente dichiarato di non potere fornire gli estremi della password dell’account del defunto a valle delle condizioni generali di contratto regolatrici del rapporto occorso tra la stessa e il cliente defunto.
In tale assetto, l’ammissibilità della domanda cautelare proposta, a parere del Tribunale, richiamava legittimamente la disciplina contenuta dall’art. 2 terdecies del D.lgs. 101/2008 in forza del quale “i diritti di cui agli articoli da 15 a 22 del regolamento riferite ai dati personali concernenti persone decedute possono essere esercitati da chi ha un interesse proprio, o agisce a tutela dell'interessato, in qualità di suo mandatario, o per ragioni familiari meritevoli di protezione”, poiché sussistenza un “diritto familiare meritevole di protezione”.
Infatti, il richiamo a tale disposizione risultava legittimo in quanto la ricorrente aveva la necessità di recuperare le fotografie e i video presenti nel telefono del defunto marito affinché queste potessero essere disponibili al figlio della coppia. Inoltre, la ricorrente fondava la propria richiesta sulla sussistenza del periculum in mora poiché la procedura che la Società Apple utilizzava in caso di mancato accesso all’account per più di sei mesi era la cancellazione automatica dei dati contenuti.
LEGGI DI PIÙ