Contratti Pubblici e documentazione antimafia: l’intescambio di dati nell’era della dematerializzazione

Descrizione

di Lucia Giulivi

Il nuovo codice dei contratti pubblici ha posto l’accento sulla tematica della digitalizzazione della cosa pubblica, capovolgendo la dinamica secondo la quale debba essere il cittadino o, nel caso dei contratti pubblici, l’operatore economico a dover fornire tutte le informazioni e le attestazioni anche se disponibili presso altri soggetti pubblici.

Ebbene obiettivo della banca dati nazionale dei contratti pubblici (BDNCP) è quello di garantire l’interoperabilità delle banche dati di enti diversi, i quali abbiano già acquisito alcune informazioni di sicuro riutilizzo in altre procedure ad evidenza pubblica.

Sarà compito dell’ANAC, autorità chiamata alla gestione della banca dati, garantire la piena efficacia della piattaforma, favorendo così il rispetto dell’unico invio con imputazione degli eventuali costi di adeguamento delle piattaforme in capo esclusivamente al singolo ente, soggetto partecipato pubblico, ente certificatore o pubblica amministrazione.

Tra le informazioni contenute all’interno della BDNCP di particolare importanza sono quelle contenute nella sezione del casellario informatico che offre un diretto collegamento alla banca dati unica per l’antimafia e alle sanzioni interdittive disposte in ragione della responsabilità per fatto reato dell’ente ai sensi del decreto 231 del 2001.

 

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