di Roberta Tomassetti
Nell’ambito delle attività di controllo sui reflui industriali, il campionamento rappresenta senza dubbio lo strumento più importante per accertare la conformità dello scarico rispetto a quanto previsto dalla legge ed all’autorizzazione.
In merito, sovente accade che le verifiche sulla qualità del refluo vengano svolte non su campionamenti medi bensì mediante campionamenti istantanei.
Invero, molte possono essere le ragioni che portano a tale modalità di prelievo connesse talvolta alla natura del ciclo produttivo o dello scarico, talvolta a specifici motivi di urgenza. Nondimeno, è di primaria importanza capire se e a che condizioni detta scelta possa esser percorsa senza inficiare l’esito dell’attività d’indagine.
L’articolo, dopo una breve analisi della esigua normativa sul punto, ripercorre i principali assunti della giurisprudenza – penale ed amministrativa – che nel corso degli anni si è espressa a più riprese sulla legittimità di tale forma di campionamento.
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