di Roberta Tomassetti
Ancora una pronuncia sull’annoso tema del perimetro della privativa del gestore pubblico della raccolta dei rifiuti urbani.
Torna sul punto il Consiglio di Stato con una sentenza della IV sezione avente ad oggetto la legittimità delle prescrizioni autorizzative impartite ad un impianto di gestione di rifiuti che disponevano il divieto di ricevere rifiuti urbani da avviare a recupero provenienti da abitazioni civili e da produttori privati.
Nondimeno, l’ambito di applicazione della privativa è principio capace di incidere su molteplici profili di gestione dei rifiuti: non solo sulle autorizzazioni, dunque, ma anche sulla possibilità di implementare raccolte esterne alla gestione pubblica per l’avvio a recupero piuttosto che sulle modalità di affidamento del servizio e sui profili tariffari.
L’articolo ripercorre i principali riferimenti normativi in materia di privativa – dal Decreto Ronchi al Testo Unico Ambientale - per poi soffermarsi sulla recente pronuncia e sui principi di diritto da essa desumibili.
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