Interesse dell’ente e risparmio di spesa: nuova pronuncia della Cassazione

Descrizione

Come ormai noto ai più, il D. Lgs. 231 del 2001 disciplina la responsabilità amministrativa degli enti, dipendente dal reato commesso da un proprio soggetto apicale o dipendente, nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso.

Nell’ambito dei reati presupposto ambientali, gli elementi dell’interesse o del vantaggio dell’ente vengono spesso ricondotti ad un risparmio di spesa conseguito grazie alla realizzazione della fattispecie criminosa.

Tuttavia, l’interesse o il vantaggio per l’ente può dirsi raggiunto anche quando la condotta criminosa posta in essere non implica direttamente un risparmio di spesa, ma è comunque il risultato di scelte organizzative inadeguate e volte, comunque, ad ottenere un risparmio generale.

Questo è quello che ha affermato la Corte di Cassazione nella sentenza n. 21034 del 2022 in cui ha affrontato il caso di una Società condannata ai sensi dell’art. 25-undecies del decreto 231 per il reato presupposto di cui all’art. 137 commi 1 e 2, del TUA in materia di scarichi.

La sentenza merita quindi di essere approfondita con riguardo agli spetti connessi alla responsabilità dell’ente.

 


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