Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza del 12 marzo 2024 n. 2373
Con la sentenza n. 2373 del 12 marzo 2024, il Consiglio di Stato si è espresso sulla possibilità di iscrizione alla “white list” da parte di una Società i cui soci erano stati condannati in concorso per il reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti.
Nello specifico la Società in questione, dopo essersi vista rigettare l’istanza di iscrizione in white list da parte della Prefettura competente, ha impugnato il provvedimento di diniego di fronte al TAR che, tuttavia, lo ha confermato, a fronte della condanna dei soci per il reato di cui sopra.
La Società, pertanto, ha presentato appello avverso la sentenza di primo grado, sostenendo che per il diniego occorrerebbe, ai sensi dell’art. 84 del Codice Antimafia, non solo la condanna per un reato “spia” ma anche la sussistenza di tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata all’interno dell’impresa, non valutata in concreto nel caso di specie.
Il CdS ha affrontato la questione analizzando le disposizioni del Codice Antimafia e del D.P.C.M. 18 aprile 2013 contenente la disciplina delle white list.