La Cassazione con la recente pronuncia n. 22807 del 13 giugno 2022, ha riacceso i riflettori su un tema assai controverso, ossia la gestione dei fanghi di lavaggio degli inerti delle attività estrattive.
Le difficoltà in merito affondano in una normativa ambigua, che ha imposto una copiosa produzione giurisprudenziale, che, tuttavia, non è riuscita ad orientare efficacemente gli operatori del settore.
La criticità di fondo attiene la classificazione di detti materiali come rifiuto, con tute le conseguenze che ne derivano.
Il contributo, a fronte si una necessaria premessa normativa, mira ad evidenziare lo scenario attuale e le possibili azioni da intraprendere.
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