di Antonio Mogavero
Lo spandimento in agricoltura dei fanghi della depurazione rappresenta un’attività cruciale per l’intera gestione di detti rifiuti; quindi, per l’intero sistema di depurazione delle acque reflue di cui costituiscono i principali residui.
Tuttavia, occorre chiarire che, a fronte dell’indubbio beneficio fertilizzante per i terreni, si rende necessaria una regolamentazione diretta ad evitare effetti nocivi sul suolo, sulla vegetazione, sull’uomo; quindi, alla tutela dell’ambiente.
A tanto il Legislatore provvede con il risalente decreto n. 99/1992 che, tra l’altro, attribuisce alle Regioni la competenza a stabilire le distanze di rispetto per l’applicazione dei fanghi dai centri abitati, corsi d’acqua, ecc. Tuttavia, è stata riscontrata la tendenza dei Comuni a sostituirsi alle Regioni, individuando limiti diversi.
Il presente contributo, premessi brevi cenni sulla normativa in materia, si concentra sull’analisi delle recenti pronunce sul tema.