di Antonio Mogavero
Il Registro elettronico nazionale sulla tracciabilità dei rifiuti è stato introdotto dal dicembre del 2018; tuttavia, a distanza di quasi quattro anni, il nuovo sistema sulla tracciabilità dei rifiuti non risulta operativo.
In tal quadro, gli operatori del settore sono ancora chiamati ad assolvere gli oneri di tracciabilità attraverso una serie di strumenti, ormai datati - si pensi ai modelli di FIR e registro c/s - che non tengono conto dello sviluppo tecnologico e, soprattutto, delle attuali esigenze ed evoluzioni in materia.
Non dobbiamo cadere nell’equivoco, però, di ritenere che la macchina operativa sia ferma; infatti, la sperimentazione è iniziata già nel 2021, raggiungendo traguardi considerevoli ed inoltre, è stata inviata alla Commissione europea una bozza di decreto attuativo, che potrebbe giungere alla pubblicazione già entro la fine del 2022.
In tal quadro, quindi, il presente elaborato, partendo dall’esame della normativa vigente, analizza lo stato della transizione verso il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, approfondendo le possibili novità, così come emergono dalla bozza trasmessa in Commissione Europea.