Descrizione
Consiglio di Stato, Sez. III, 15 dicembre 2022, n. 11000
Con la sentenza n. 11000 del 15 dicembre 2022, il Consiglio di Stato si è espresso sulla distinzione appalto pubblico e concessione di servizi pubblici e i suoi effetti in termini di giurisdizione.
Nello specifico, i Giudici di Palazzo Spada hanno ricondotto alle concessioni di servizi pubblici l’affidamento di una A.S.L. di servizi sociosanitari tramite convenzioni stipulate, non sulla base di procedure ad evidenza pubblica, ma a seguito di una procedura di autorizzazione e accreditamento in forza della legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali n. 238 del’8 novembre 2000.
Ebbene, su queste basi, i Giudici dispongono che la vicenda in esame riguardante la determina di risoluzione degli affidamenti rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, oggi prevista dall’articolo 133, comma 1, lettera c), c.p.a. per le “controversie in materia di pubblici servizi relative a concessioni di pubblici servizi, escluse quelle concernenti indennità, canoni ed altri corrispettivi, ovvero relative a provvedimenti adottati dalla pubblica amministrazione o dal gestore di un pubblico servizio in un procedimento amministrativo, ovvero ancora relative all’affidamento di un pubblico servizio, ed alla vigilanza e controllo nei confronti del gestore”.
Inoltre, viene ricordato che, se non è dubitabile che le controversie insorte nella fase esecutiva di un appalto siano da devolversi alla giurisdizione del giudice ordinario, tale regola non può essere riportata, pedissequamente, al diverso istituto della concessione. Invero, nella fase esecutiva del rapporto il ruolo della pubblica amministrazione si atteggia diversamente nell’ambito dei due istituti: in un caso, quale soggetto appaltante, alla stregua delle regole privatistiche; nell’altro caso, quale soggetto concedente una pubblica funzione rivolta direttamente ai cittadini, alla stregua delle regole pubblicistiche di vigilanza autoritativa.
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