Descrizione
Cons. Stato, sez. IV, sent. del 31 luglio 2023, n. 7412
Il Consiglio di Stato, con la recente sentenza del 31 luglio del 2023, n. 7412, si pronuncia sul tema degli “impianti minimi” di recupero dei rifiuti, confermando la sentenza del TAR Emilia-Romagna che aveva affermato l’illegittimità degli affidamenti svolti dal Gestore senza il ricorso ad una gara aperta.
Nello specifico, si pronuncia sul rapporto che intercorre fra la previsione dell’evidenza pubblica quale modalità di affidamento della gestione dei rifiuti, il ruolo che assume il principio di prossimità degli impianti di recupero per il trattamento delle frazioni di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata e, infine, la valenza della sempre ammessa libera circolazione di questa tipologia di rifiuti sul territorio nazionale.
Al riguardo, sostiene che il principio di prossimità agli impianti di recupero non può comprimere in maniera assoluta la concorrenza, consentendo un affidamento diretto e senza gara di appalto o di una concessione di servizi, bensì permette di valorizzare quelle offerte che ne garantiscono maggiormente il rispetto.
I Giudici di Palazzo Spada, inoltre, chiariscono che la libera circolazione dei rifiuti urbani sul territorio nazionale non deve essere interpretata come una deroga speciale rispetto ai principi di autosufficienza e prossimità.
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