Descrizione
Consiglio di Stato, 16 dicembre 2022, n. 11033
Con la sentenza n. 11033 del 16 dicembre 2022, il Consiglio di Stato ha ricordato che in caso di cambio di destinazione d’uso di un edificio deve essere richiesta una nuova autorizzazione allo scarico di acque reflue per mutata qualità e quantità dello scarico.
Nel caso di specie, in un edificio adibito a civile abitazione veniva avviata attività di ittiturismo per la quale si presentava apposita Scia. Nondimeno, l’attività intrapresa veniva bloccata in quanto dal mutamento della destinazione d’uso dell’edificio derivava uno scarico diverso per quantità e qualità che necessitava di apposita nuova autorizzazione.
Ed invero, il Consiglio di Stato ricorda come lo stesso Testo Unico Ambientale, all’art. 124, co. 12, prevede espressamente che per gli edifici soggetti a diversa destinazione d'uso da cui derivi uno scarico avente caratteristiche qualitativamente e/o quantitativamente diverse da quelle dello scarico preesistente, deve essere richiesta una nuova autorizzazione allo scarico.
Risultava dunque necessario richiedere una nuova autorizzazione espressa ex art. 124 TUA per lo scarico dei liquami esitanti dall’edificio, non potendosi questa considerarsi implicitamente assorbita all’interno di una Scia anche in virtù della non applicabilità in materia ambientale del meccanismo del silenzio-assenso ex art. 20 l. 241/1990.
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