Il 26 ottobre 2022 la Commissione europea ha trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio Ue – ai fini dell’esame secondo la procedura legislativa ordinaria – una proposta di direttiva “sulla qualità dell’aria ambiente e su un’aria più pulita per l’Europa”.
La Direttiva in esame determinerebbe una revisione e unificazione della direttiva sulla qualità dell’aria (2008/50/Ce) e della direttiva concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria (2004/107/Ce).
La proposta di direttiva porta con sé l’introduzione di nuovi limiti, a cui sarà necessario adeguarsi entro il 1° gennaio 2030, tra cui si segnala che:
- per il PM2.5, il valore massimo annuale sarà di 10 µg/m3, a fronte dagli attuali 25. La soglia di 25 µg/m3 vale per la media giornaliera e non può essere sforata per più di 18 giorni l’anno;
- per il PM10 il limite annuale passa a 20 µg/m3 (oggi 40) e quello giornaliero a 45 µg/m3 (oggi 50);
- per il diossido di azoto (NO2) il valore medio annuo passa da 40 µg/m3 a 20 µg/m3 l’anno;
La nuova direttiva stabilisce anche i massimali per biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene, piombo, arsenico, cadmio, nickel e benzo(a)pirene.
I nuovi limiti dovranno essere rivisti entro il 31 dicembre 2028 e, successivamente, ogni 5 anni in base alle nuove evidenze scientifiche e alle tecnologie disponibili.
Preme infine segnalare l’art. 28 della proposta di direttiva in esame che prevede come gli Stati membri debbano assicurare che i cittadini, eventualmente rappresentati da organizzazioni non governative, possano citare in giudizio i loro paesi di appartenenza per fare valere il diritto a una compensazione economica in caso di mancato rispetto dei limiti.