Il Consiglio dei Ministri si è riunito l’11 dicembre scorso ed ha approvato, tra gli altri, in esame definitivo tre decreti legislativi che introducono disposizioni integrative e correttive ai decreti di attuazione della riforma della pubblica amministrazione.
Tra i medesimi:
- Razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato. Vengono predisposte Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Il decreto, dunque, apporta alcune integrazioni e modifiche alla disciplina di alcuni profili relativi all’assorbimento del personale del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei carabinieri, nella Polizia di Stato, nel Corpo della Guardia di finanza, nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco nel Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, anche con riferimento al regime transitorio relativo ai procedimenti disciplinari pendenti, chiarendo al contempo l’assetto di alcune funzioni trasferite.
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Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali. Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 4 agosto 2016, n.169 concernente le Autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 7 agosto 201, n. 124. Il decreto reca disposizioni integrative e correttive in merito alle nuove norme sulle Autorità portuali. Gli interventi più significativi riguardano, in particolare: l’introduzione di norme di semplificazione in tema di pianificazione portuale; la previsione del riferimento al Piano dell’organico del porto, con la riforma del lavoro portuale; il richiamo delle norme in materia di inconferibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico; l’introduzione della possibilità di approvare varianti localizzate ai piani regolatori portuali vigenti, che prevedono interventi di natura infrastrutturale e improcrastinabili, il cui ritardo rappresenta un ostacolo alla sicurezza e allo sviluppo del porto ovvero influisce sul corretto utilizzo di fondi nazionali ed europei.