Lo scorso 15 dicembre 2021 è entrato in vigore il D.lgs. n. 197 del 2021, che reca la nuova normativa degli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, e che sostituisce la previgente disciplina risalente al 2003.
Il Decreto ha finalmente recepito la direttiva europea n. 883 del 2019, dopo che l’Italia era stata messa in mora dalla Commissione europea per non aver rispettato la scadenza fissata per il 28 giungo 2021.
La nuova disciplina vuole proteggere l’ambiente marino dall’inquinamento derivante dai rifiuti navali e, allo stesso di tempo, intende garantire il buon funzionamento del traffico marittimo tramite il miglioramento degli impianti portuali di raccolta. Questo cambio di passo è inoltre servito ad allineare la normativa alle modifiche che nel frattempo hanno interessato la Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi (cosiddetta Convenzione Marpol), che indica le quantità e la tipologia di sostanze di cui è vietato il rilascio in mare.
La nuova disciplina conferma la struttura generale della previgente disciplina fondata su Piani di raccolta e di gestione dei rifiuti, sull’obbligo di notifica anticipata, sull’imposizione di un regime tariffario e su un sistema sanzionatorio che rimane pressoché invariato.
Non mancano certamente le novità; tra queste:
- i rifiuti delle navi vengono espressamente equiparati a rifiuti speciali, fatto salvo per i rifiuti prodotti dai passeggeri e dall’equipaggio e di quelli accidentalmente pescati, considerati invece rifiuti urbani;
- vengono escluse dall’ambito applicativo della disciplina le navi adibite ai servizi portuali. In particolari condizioni, sono inoltre esenti dall’obbligo di conferimento dei rifiuti le navi che fanno scalo nella cd. zona di ancoraggio;
- viene introdotto il modulo di ricevuta di conferimento dei rifiuti, che dovrà essere compilato dal gestore dell’impianto di raccolta e fornito al comandante della nave;
- vengono peraltro aggiornati gli adempimenti in materia di registrazione del flusso dei rifiuti; infatti, i gestori dei servizi di raccolta e degli impianti portuali dovranno provvedere agli adempimenti relativi al catasto dei rifiuti, al registro di carico e scarico ed in materia di tracciabilità;
- connesso a quest’ultimo tema è anche l’implementazione del sistema di raccolta delle informazioni. È previsto infatti l’inserimento di una serie di dati, sempre afferenti alla gestione dei rifiuti, all’interno del portale europeo telematico detto SafeSeaNet.
Non ci resta, dunque, che osservare attentamente gli effetti che queste e le altre novità produrranno nei prossimi mesi sul campo.