In data 26 giugno 2023 entrerà in vigore il regolamento 2020/741/Ue che disciplina i requisiti minimi che consentono il riutilizzo delle acque reflue urbane per finalità agricole.
Tale regolamento disciplinerà per la prima volta a livello europeo una materia già regolata in ambito nazionale dal DM 12 giugno 2003, n. 185, normativa, quest’ultima, che verrà profondamente innovata: è, infatti, in consultazione per il tramite del Ministero dell’ambiente, fino alla data del 31 marzo 2023 lo schema di DPR in tema di riutilizzo di acque reflue trattate e affinate che coadiuverà quanto disposto dal Regolamento.
L’ambito di applicazione del DPR è definito con riguardo al trattamento e al riutilizzo delle acque reflue urbane, di quelle domestiche, nonché, con specifici limiti ed esclusioni, di quelle industriali, prevedendo espressamente l’esclusione di quei reflui industriali prodotti presso lo stabilimento sottoposto ad AIA o AUA.
Nello specifico, disciplinerà il riutilizzo delle acque reflue affinate ai fini irrigui; il riutilizzo delle acque reflue urbane affinate ai fini industriali; il riutilizzo delle acque reflue urbane affinate ai fini civili ed il riutilizzo delle acque reflue urbane affinate ai fini ambientali.
È prevista la definizione del modo attraverso il quale deve essere richiesta:
- l’autorizzazione alla produzione e alla consegna delle acque affinate;
- nonché l’elaborazione del Piano di gestione del rischio (condizione per l’autorizzazione).
Vengono previsti inoltre degli obblighi che devono essere rispettati dai gestori degli impianti di affinamento nonché i rapporti di questi ultimi con i gestori della distribuzione.