Con pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2022, è entrato in vigore il d.lgs. 23 dicembre 2022, n. 201 avente ad oggetto il “Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica”, tra cui anche il servizio di gestione integrata dei rifiuti e il servizio idrico.
Si tratta di un provvedimento atteso sin dalla riforma Madia di cui alla L. n. 124/2015, che aveva preannunciato la misura.
Nel merito del provvedimento si segnala come rimangano di fatto invariate le forme di gestione dei servizi pubblici locali previste dall’art. 113 TUEL. Invero, l’art. 14 del decreto dispone che l’ente competente può scegliere in alternativa:
- affidamento a terzi mediante gara pubblica;
- affidamento a società mista pubblico-privata;
- affidamento in house.
A ciò si aggiunge che limitatamente ai servizi diversi da quelli a rete, l’ente affidante può scegliere la gestione in economia o l’azienda speciale.
Ai fini degli affidamenti in house sopra le soglie comunitarie dei servizi a rete viene prevista la necessità di allegare un piano economico-finanziario con proiezione triennale di costi e ricavi, investimenti ed i relativi finanziamenti.
Viene inoltre disposto che gli Enti di governo dell’ambito o le Autorità specificamente istituite per la regolazione e il controllo del servizio pubblico locale non possono partecipare, direttamente o indirettamente, a soggetti incaricati della gestione del servizio, con esclusione dei Comuni partecipanti alla società affidataria. In relazione agli affidamenti in essere alla data di entrata in vigore del decreto, i suddetti enti sono chiamati eventualmente ad adeguarsi entro il 31 dicembre 2023.
Il decreto legislativo viene designato come disciplina speciale, destinata a prevalere su eventuali norme in contrasto, fatte salve disposizioni di fonte europea e richiami a norme di settore.