Il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava, così come appreso dal sito del Ministero lo scorso 9 maggio, rende noto che è stato firmato il decreto che inserisce il legno lamellare in forma di cippato nell’elenco delle biomasse ad uso combustibile.
Si fa così seguito all’avvertita esigenza degli operatori del settore di utilizzare per fini energetici i residui provenienti da processi di lavorazione del legno trattati con colle.
Come noto, le caratteristiche merceologiche dei combustibili che possono essere impiegati negli impianti di cui ai Titoli I e II della Parte V del Testo Unico ambientale sono disciplinate nel diverso Titolo III della medesima parte, precisamente all’allegato X, sul quale interverrà il decreto appena firmato.
In tal quadro, dallo schema di regolamento (ricevuto dalla Commissione europea per la notifica in data 22/07/2022) si apprende che è stato possibile individuare le condizioni affinché l’impiego di detti materiali come combustibili avvenga ne rispetto delle esigenze di tutela ambientale e delle norme nazionali e comunitarie.
Inoltre, posto che il suddetto utilizzo per i residui di produzione è subordinato alla sussistenza dei requisiti dei sottoprodotti, si ritiene che i trattamenti con colle viniliche o poliuretaniche o melaminiche ed eventuali trattamenti meccanici, lavaggio con acqua ed essiccazione, effettuati sui residui di legno, possano costituire normale pratica industriale.