Pubblicate le nuove Linee Guida di Confindustria sulla elaborazione dei modelli 231

NEWS, 29/06/2021

Nel mese di giugno 2021 Confindustria ha pubblicato le nuove linee guida per la costruzione dei Modelli di Organizzazione Gestione e Controllo.

L’ultima versione delle Linee guida, invero, risaliva al 2014 e l’intervento di aggiornamento di Confindustria si auspicava ormai da tempo.

È la stessa Confindustria a sottolineare all’interno del documento che, la spinta che ha mosso l’elaborazione di tali Linee guida e la revisione compiuta nel 2014, è data dal voler offrire alle imprese soluzioni nella costruzione del proprio modello nella speranza che la “giurisprudenza valorizzi i costi e gli sforzi organizzativi sostenuti dalle imprese per allinearsi alle prescrizioni del decreto 231”.

Per quanto riguarda la struttura delle nuove Linee Guida queste sono suddivise nei seguenti capitoli: Lineamenti della responsabilità da reato dell’Ente;  Individuazione dei rischi e protocolli;  Codice Etico o di comportamento e sistema disciplinare; L’Organismo di Vigilanza; La responsabilità da reato nei gruppi di imprese; Modelli organizzativi e soglie dimensionali: una chiave di lettura per le piccole imprese, nonché dall’immancabile case study in cui sono disaminate le singole famiglie dei reati presupposto sebbene con una riduzione dei protocolli preventivi da poter adottare per prevenire la venuta in essere dei singoli reati.

In particolare, come aveva già fatto notare Fise Asso Ambiente nelle Linee Guida di novembre 2020, nel capitolo “il sistema integrato di gestione dei rischi”, viene ribadito un concetto noto, ovvero quello della necessità che vi sia raccordo fra i vari sistemi di gestione all’interno delle imprese, fornendo tuttavia dei suggerimenti utili.

Viene sottolineato, infatti, come la presenza di più sistemi di gestione non coordinati fra loro possa appesantire l’attività aziendale e risultare ridondante rispetto alle regole previste in procedure, regolamenti, istruzioni operative etc. che, al contrario, dovrebbero essere comuni ai vari sistemi e non creare una sovrapposizione di ruoli.

Si sottolinea, inoltre, l’importanza di instaurare un rapporto di coordinamento e collaborazione fra le varie figure aziendali interessate tra i quali a titolo esemplificativo il Datore di Lavoro, il Collegio Sindacale, l’internal Auditor, la funzione compliance e l’OdV.

Fra i vari sistemi di gestione, particolare attenzione viene dedicata ai sistemi di controllo ai fini della compliance fiscale, il cui approfondimento nelle Linee guida è risultato necessario alla luce della introduzione nel decreto 231 dell’art. 25-quinquiesdecis in materia di reati tributari.

Sul punto le linee guida di Confindustria suggeriscono di concentrarsi sui sistemi di gestione fiscale già presenti nelle imprese e volti “all’implementazione di contromisure finalizzate a ottenere la ragionevole certezza in merito all'attendibilità delle informazioni economico-finanziarie prodotte dall’azienda”.

Fra questi, ad esempio, vi è il c.d. Tax Control Framework (TFC) di cui al d.lgs. 5 agosto 2015, n. 128 che ha introdotto nel nostro ordinamento la c.d. cooperative compliance, ovvero il regime di adempimento collaborativo, accessibile da parte delle imprese di maggiori dimensioni che si siano dotate di un efficace “sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale”, che come sottolinea Confindustria, prevede procedure di risk assessment e di risk management. (per la differenza fra la cooperative compliance e la responsabilità 231 si veda newsletter di settembre 2020).

Per quanto riguarda, invece, la parte speciale il nuovo case study delle Linee di Guida di Confindustria appare fondamentale alla luce di tutte le novità normative che sono intervenute dal 2014 ad oggi.

Vengono infatti forniti protocolli preventivi utili per evitare le nuove fattispecie presupposto 231 come il contrabbando, nonché per i reati tributari, venendo in aiuto agli enti interessati dalla elaborazione dei Modelli 231.

Questa è solo una piccola parte degli approfondimenti delle Linee Guida di Confindustria, tuttavia, già da quanto sinteticamente osservato sopra, è possibile comprendere come tale normativa sia cambiata nel tempo, richiedendo un’attività di informazione e formazione costante nonché il continuo aggiornamento dei Modelli 231.

Ambiente Legale INFORMA