Nel mese di novembre 2020 Fise AssoAmbiente ha pubblicato le nuove linee guida per la corretta elaborazione dei Modelli 231 per le imprese esercenti le attività di gestione dei rifiuti.
Lo scopo è chiaro: fornire degli strumenti utili per la redazione di Modelli 231 idonei ad evitare responsabilità e sanzioni connesse ai reati ambientali di cui al decreto 231.
Quale è il segreto secondo Fise AssoAmbiente? una approfondita attività di individuazione dei rischi e dei protocolli preventivi.
Ma questa è una minima parte dei suggerimenti dati dall’Associazione.
Le Linee Guida di Fise AssoAmbiente, infatti, approfondiscono di molto l’argomento suddividendolo in tre parti e precisamente:
- Capitolo I “inquadramento normativo”, all’interno del quale è illustrato il contesto normativo che ha introdotto tale nuova forma di responsabilità, oltre che le novità legislative e le peculiarità che contraddistinguono la disciplina 231 rispetto all’attività delle imprese che svolgono attività di gestione dei rifiuti;
- Capitolo II, “criteri di analisi dei processi di un’azienda che effettua la gestione dei rifiuti, rilevanti ai fini del D.Lgs. 231/2001”, che identifica le aree operative sensibili e i relativi rischi e che per gli Enti che operano nel settore ambientale, sono state individuate: nella gestione dei rifiuti e degli adempimenti connessi; nella gestione delle emissioni in atmosfera; nella gestione degli scarichi; nel trasporto dei rifiuti; nell’intermediazione; nell’attività di bonifica dei siti; nella gestione delle sorgenti radioattive.
- Capitolo III, “Sistemi di gestione Ambientale ISO 14001 ed EMAS”; in cui viene effettuata una analisi comparata fra i sistemi di gestione ISO 14001/EMAS che, sebbene presentino caratteristiche e finalità diverse, possono rivelarsi ottimi strumenti anche in ottica 231.
Le Linee Guida, infine, terminano con le conclusioni e con gli allegati consistenti:
- nella check list per la verifica delle conformità ai sensi della 14001:2015 e
- la tabella di risk analysis per la disamina dei rischi delle fattispecie di cui all’art. 25-undecies (reati ambientali) del decreto 231.
Si può senza dubbio affermare, quindi, che le nuove Linee Guida di Fise AssoAmbiente in materia di Modelli di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. 231 del 2001 e Sistemi di Gestione Ambientale, forniscono un sostegno importante alle imprese del settore, soprattutto per il momento di particolare attenzione che sta vivendo normativa ambientale.
Di recente, invero, sono state attuate le Direttive del c.d. “pacchetto dell’economia circolare” fra le quali in particolare la Direttiva 2018/851/UE attuata per il tramite del D. Lgs. n. 116 del 2020 che ha profondamente innovato la parte IV del TUA.
È il momento giusto (per chi non lo avesse già fatto), quindi, per procedere all’aggiornamento delle parti speciali “reati ambientali” dei Modelli 231 al fine di aggiornali rispetto alle novità intervenute e renderli maggiormente efficaci per la tutela dell’ente.