In data 14 dicembre 2021 l’ISPRA ha diffuso il Rapporto annuale sul riciclo e il recupero dei rifiuti, realizzato da FISE UNICIRCULAR e Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, ormai giunto alla dodicesima edizione. Sono ivi contenuti gli aggiornamenti relativi alle diverse filiere di riciclo, con particolare attenzione a quei settori individuati come prioritari nel Piano d’azione europeo 2020 sull’economia circolare. Ebbene, tra i settori oggetto di analisi, non manca il tessile, uno dei settori più importanti (al pari della meccanica e dell’alimentare) della manifattura italiana. Dal documento emerge che l’Italia ha fissato al 2022 l’avvio della raccolta differenziata per i tessili, anticipando la soglia stabilita a livello comunitario per il 2025.
La rilevanza del settore la si può comprendere rapportando i dati con quelli del 2010, laddove si evidenzia un deciso aumento (+ 39%), come effetto del fenomeno “fast fashion” e del miglioramento della capacità di intercettare questa tipologia di rifiuto. Considerazioni diverse per il settore della carta, dove il riciclo è assestato intorno all’87%, superando, così, gli obiettivi europei al 2025.
Dal documento in esame emerge che il settore ha lavorato sui temi della Decarbonizzazione e dell’Economia circolare, nell’ottica del PNRR e, in particolare, sull’inserimento progressivo di tecnologie in grado di ottimizzare la gestione degli scarti e un sistema di logistica sempre più verde, nonché mirando all’ampliamento dell’utilizzazione delle fibre secondarie. Senza pretese di completezza, si evidenzia che la filiera del vetro nel 2020 ha avviato a riciclo il 79% degli imballaggi, con un aumento dell’1,3% rispetto al precedente anno. Da evidenziare, inoltre, i dati relativi alla filiera degli pneumatici. Invero, nel 2020 sono state recuperate dagli PFU 82.453t di materie prime, di cui 61.018t di gomma (74%), 19.611t di acciaio (24%) e 1.824t di tessile (2%). Diversamente, nel 2020 si è registrato un calo della raccolta dei rifiuti legnosi (da 1.967 a 1.841t).