L’AGCM, con la ricognizione AS1999 del 17 giugno 2024, ha formulato alcune osservazioni in ordine alle relazioni che gli enti di maggiori dimensioni sono tenuti ad effettuare, ai sensi dell’art. 30 D.Lgs. 201/2022, sulla gestione dei servizi pubblici locali di propria competenza.
L’Autorità ha potuto così constatare un insufficiente livello di ottemperanza all’obbligo di pubblicazione delle ricognizioni, pari solo al 58%.
Tra le criticità riscontrate, si evidenzia una ricorrente e significativa carenza di informazioni relative alla gestione del servizio di volta in volta analizzato e, in particolare, sull’andamento economico-finanziario, sul grado di soddisfazione dell’utente, sulla qualità contrattuale e tecnica del servizio e sui risultati effettivamente conseguiti dal gestore.
Altresì, è emerso che la durata degli affidamenti ha rappresentato un elemento particolarmente critico, in quanto è risultata in molti casi eccessiva e non giustificata da specifici investimenti, né quindi dall’esigenza di ammortizzarne i costi.
Con particolare riguardo al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti, poi, in diversi casi si è registrata una commistione tra le funzioni di regolazione, di indirizzo e di controllo, e quelle di gestione dei servizi, in virtù della partecipazione diretta detenuta dall’ente d’ambito nel capitale sociale del soggetto incaricato della gestione del servizio, rispetto alla quale le ricognizioni hanno omesso qualsiasi informazione sulla programmata o comunque futura uscita dalla compagine sociale dell’ente d’ambito.
Tra le raccomandazioni, si evidenzia: l’evitare il ricorso a proroghe ingiustificate degli affidamenti, nonché l’adoperarsi per risolvere le situazioni di commistione tra le funzioni di regolazione, indirizzo e controllo e quelle di gestione dei servizi.