Appalti salvi e niente penali: lockdown cinese e guerra in Ucraina

Anticorruzione e trasparenza

Il lockdown adottato in Cina per Covid-19 e il conflitto fra Russia e Ucraina devono essere considerate cause di forza maggiore e quindi tali da non far applicare penali per ritardi nell'esecuzione dei contratti o anche la risoluzione del contratto per inadempimento.

Si tratta di eventualità che non sono nelle disponibilità dei fornitori; la valutazione è rimessa alle stazioni appaltanti che però in futuro devono prevedere apposite clausole nei contratti con possibilità di rinegoziazione dei termini contrattuali, da inserire anche nei contratti in corso.

È quanto affermato dall'ANAC con la delibera n. 227 dell'11 maggio 2022 che ha una particolare valenza anche al di là della casistica specifica considerata. Il provvedimento prende in esame le difficoltà che si incontrano in questi ultimi mesi nell'ambito di contratti pubblici, data l'interruzione della filiera di materie prime e semilavorati i cui centri di produzione sono situati nei suddetti Paesi.


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