di Lucia Giulivi
In ambito societario, sono sempre più diffusi i fenomeni della costituzione di gruppi e di consorzi di imprese.
I primi sono insiemi di società, giuridicamente autonome ed organizzate tra loro, ma sottoposte al controllo di una società “capogruppo”, che esercita la direzione ed il controllo.
I secondi invece, sono strumenti mediante i quali due o più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese.
I vantaggi di tali forme di aggregazione sono molteplici, soprattutto dal punto di vista dello sviluppo economico-produttivo.
Tuttavia non mancano profili di rischio connessi alla realizzazione di fattispecie criminose nell’ambito del gruppo o del Consorzio.
Appare utile, quindi, interrogarsi su eventuali profili di responsabilità dell’ente che possono insorgere in tali forme societarie e sulla applicabilità nei confronti delle stesse, della disciplina di cui al D. Lgs. 231 del 2001.
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