di Antonio Mogavero
Può essere paragonato ad un autentico “fulmine a ciel sereno” la sostituzione integrale del quinto comma dell’art. 230 TUA ad opera della legge di conversione del cd. decreto semplificazioni-bis, ossia della L. 108/2021.
Non che il dettato normativo precedentemente fornito fosse chiaro ed esaustivo, specialmente in ordine all’interpretazione di “rete fognaria”, quanto piuttosto perché la disposizione restituitaci dal legislatore si pone in netto contrasto con quanto ormai consolidatosi in giurisprudenza e recepito in dottrina.
Come noto, l’intervento normativo ha ad oggetto i rifiuti esitanti dalle attività di pulizia manutentiva delle reti fognarie, disposizione da sempre contraddistinta da un campo di applicazione incerto.
L’intervento normativo in esame, quindi, ha il pregio di fornire un’indicazione senza dubbio chiara del campo di applicazione della norma, tuttavia si pone in contrasto con le indicazioni giurisprudenziali che hanno ad oggi condizionato le condotte dei soggetti interessati.
Il presente contributo, quindi, mira a rappresentare le modifiche apportate, nonché le ripercussioni in ordine alla gestione.
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