di Roberta Tomassetti
In materia di affidamenti pubblici capita sovente di imbattersi in c.d. clausole di territorialità.
Con tale termine si indicano tipicamente quelle previsioni degli atti di gara con cui al concorrente viere richiesto ai fini della partecipazione a gara o ai fini dell’esecuzione del servizio pubblico la presenza della sede legale ovvero la disponibilità di una sede operativa in uno specifico raggio di distanza rispetto al luogo di esecuzione del servizio.
Come evidente, dette clausole possono comportare per gli operatori che partecipano a gara consistenti oneri economici a fronte di un affidamento incerto e, per l’effetto, restringere la concorrenza o comunque prestare il fianco a critiche per eventuali effetti discriminatori.
A quali condizioni le clausole di territorialità sono quindi legittime secondo la giurisprudenza?
L’articolo ripercorre le principali pronunce sul punto con una particolare attenzione alla gestione dei rifiuti urbani differenziati da avviare a recupero.
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