Codici a specchio: la certezza ragionevole

GESTIONE


di Giovanna Galassi

Codici a specchio. La memoria corre alle interminabili polemiche che hanno visto la dottrina confrontarsi con fonti europee poco chiare e con un Legislatore che ha creato un vuoto normativo nel panorama nazionale, lasciando tutti in balia proprio di quella normativa europea ambigua o comunque difficoltosa da comprendere. Nell’individuare il criterio che governa le analisi di laboratorio ci si è, allora, abbandonati alle derive della certezza assoluta o della probabilità. Posizioni entrambe fuorvianti. Tutto ciò fin quando, finalmente, la Corte di giustizia legge le fonti, prospettando il criterio moderato della certezza ragionevole, che salva fattibilità tecnica e sostenibilità economica. La Cassazione, che aveva invocato la pronuncia chiedendo conferma della tesi della adeguata caratterizzazione, all’esito della lettura ufficiale ribadisce che il diritto europeo impone il rigetto delle posizioni estreme e impone al detentore la ricerca di quelle sostanze che possono ragionevolmente trovarsi nel rifiuto, rinnegando ogni discrezionalità.


LEGGI DI PIU'