di Roberta Tomassetti e Valentina Felisatti
Per raggiungere gli obiettivi di riduzione del consumo di plastica introdotti dalla direttiva (UE) 2019/904, con la legge di Bilancio 2020 il legislatore nazionale ha optato per l’introduzione della Plastic Tax, una imposta volta a disincentivare la produzione e il consumo di plastica.
La misura è destinata ad avere significative ripercussioni economiche sulle imprese del settore. Pertanto, complici i numerosi dissensi, a distanza di più di un anno dalla sua stesura normativa, essa non trova ancora applicazione: da ultimo, infatti, la legge di Bilancio 2021 ha posticipato al 1° luglio 2021 la vigenza del nuovo tributo, modificando parzialmente la relativa disciplina.
Tuttavia, se non verrà rimandata ancora, tra poco più di due mesi la filiera della plastica dovrà sottostare a questa nuova forma di tassazione e, pertanto, corre l’obbligo di fare il punto della situazione.
Scopo del presente contributo è quello di sintetizzare i tratti salienti della Plastic Tax, anche alla luce delle modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2021, per cercare di fornire un quadro il più possibile esaustivo in relazione al funzionamento di questo tributo.
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