di Giulia Ursino
L’evoluzione della tecnica e della tecnologia tende verso una sempre maggiore informatizzazione dei procedimenti e dei processi.
Di qui l’esigenza di dare una regolamentazione più compiuta alla possibilità di adempiere agli obblighi connessi alla tracciabilità dei rifiuti, ed alle conseguenti responsabilità ambientali, per il tramite di sistemi informatizzati.
È stata così consentita, la possibilità di inviare la IV copia del formulario anche via p.e.c., al fine di dimostrare l’esatto adempimento degli obblighi connessi ad una corretta gestione dei rifiuti.
La normativa in parola, purtuttavia, sebbene pregevole, si presenta come fonte di future contraddizioni. Ed invero, la previsione di una mera facoltà (e non già di un obbligo) in capo al Ministero dell’Ambiente di delineare le precise modalità operative di tale invio informatico, rischia di ingenerare – nelle more di tale emanazione - prassi difformi tra gli operatori del settore, suscettibili di sfociare in sanzioni, laddove l’organo preposto al controllo non reputi adeguate le modalità di trasmissione e conservazione utilizzate.
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