di Giulia Ursino
I problemi connessi alla gestione delle apparecchiature elettriche e elettroniche (AEE) – in particolare riguardo alla loro cessione e dismissione – si presentano di sempre maggiore attualità.
Recentemente si assiste, infatti, ad una vera e propria invasione del mercato da parte di tali prodotti, cui però non corrisponde una normativa chiara e snella in ordine al loro futura gestione, soprattutto se privi di quelle garanzie di sicurezza, come il marchio CE o una costante e certificata manutenzione.
Nello specifico, si assiste a un coacervo di disposizioni che spaziano dalle norme del Testo Unico Ambientale, a quelle previste in tema di AEE/RAEE, per passare dalla direttiva macchine e financo dalla disciplina che regola la presunzione di cessione dei cespiti.
E così tracciarne le linee di confine e i punti fermi, si presenta come un dictat non più posticipabile, anche perché, se non puntualmente incasellate, rischiano di creare confusione negli operatori del settore, con la possibile futura applicazione delle penetrati sanzioni ambientali previste per una gestione non conforme a legge.
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