di Greta Catini
Come noto, la definizione di rifiuto ad oggi sancita nell’art. 183 del TUA è il risultato di un lungo percorso normativo che, oltre ad essere stato oggetto di interesse di dottrina e giurisprudenza, ha riguardato sia la legislazione comunitaria che quella nazionale. Prima di giungere, infatti, alla nozione odierna di “rifiuto” nel senso giuridico del termine, la stessa nel corso degli anni ha subito più volte diverse interpretazioni e modifiche che, avvenendo prima in ambito comunitario, venivano poi recepite nel nostro ordinamento giuridico. Lo scopo del presente contributo, pertanto, è quello di ripercorrere brevemente l’evoluzione della definizione di rifiuto, a partire dalla prima nozione contenuta nel DPR n. 915 del 1982, alle modifiche subita dalla stessa nel c.d Decreto Ronchi del 1997, fino all’attuale definizione di cui all’art. 183 lett. a) del D.Lgs. 152/2006 (TUA), per capire come si è evoluto il concetto di rifiuto nel corso delle varie norme e come si presenta oggi nella sua versione attuale.
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