Tarip: poche luci e molte ombre di una disciplina controversa

FOCUS


di Valentina Bracchi e Roberta Tomassetti

Dopo anni di attesa, sembra essere finalmente arrivato il momento in cui potrà darsi compiuta attuazione al principio europeo del “chi inquina paga”, ma chi si aspettava che fossero chiariti i dubbi fin ora irrisolti resterà certamente deluso. Prima di tutto permane incertezza circa il regime di obbligatorietà o facoltà dell’adozione del nuovo sistema di misurazione puntuale, posto che la norma sembra porre un obbligo, ma detto obbligo non è sanzionato. Si anticipa inoltre che, come verrà ampiamente argomentato nella trattazione, permane la medesima incertezza circa la natura tributaria o corrispettiva della tariffa, già registrata per le precedenti imposizioni titolate come corrispettive, con ogni conseguenza che ne deriva, non solo per il cittadino contribuente, ma anche per il gestore. Le perplessità applicative sono numerose, pertanto si auspica un sollecito intervento chiarificatore da parte del Ministero, in mancanza si dovranno attendere le prime pronunce interpretative della giurisprudenza.


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