La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), con la decisione del 19 ottobre 2023, ha condannato l’Italia per la perdurante incapacità delle autorità di garantire la corretta esecuzione delle attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti in Campania, nel periodo dall’11 febbraio 1994 al 31 dicembre 2009, nonché per non aver ottemperato all’obbligo di adottare tutte le misure necessarie per garantire l’effettiva tutela del diritto al rispetto del domicilio e della vita privata.
In altri termini, per il suddetto periodo, si accerta la violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, ai sensi del quale “ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio (…)”, in quanto le Autorità italiane hanno omesso di prendere le misure necessarie per proteggere i diritti dei ricorrenti.
Diversamente, la Corte, in difetto di apposita documentazione a sostegno, stabilisce che non vi sia stata violazione del medesimo art. 8 in ordine alla gestione dei rifiuti nel periodo successivo all’emergenza, ossia dal 1° gennaio 2010.
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