di Giulia Ursino
Con la pronuncia n. 142 del 13 giugno 2019, la Corte Costituzionale, dichiara l’incostituzionalità della legge della regione Marche n. 22/2018, che vietava la combustione (la termovalorizzazione) come mezzo di gestione dei rifiuti.
E lo fa decretando che una siffatta valutazione – e il relativo divieto – è una competenza dello Stato.
Viene pertanto, di fatto, riconfermata la previsione dell’art. 35 del DL 133 del 2014, che individua i termovalorizzatori ancora da costruire, per far fronte al fabbisogno residuo di gestione dei rifiuti urbani: uno dei quali anche nelle Marche.
Si delinea in tutta la sua criticità l’attuale sistema di gestione dei rifiuti urbani (e assimilati), che a fronte di raccolte differenziate spinte, si vedono poi vanificare tale sforzo per la mancanza di impianti di recupero prima e di energia poi.
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